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sabato 28 giugno 2008

Mappa Autovelox & Tutor

La Polizia di Stato rende pubbliche le tratte stradali dove sono operativi, giorno per giorno, gli strumenti di controllo della velocità.

Un modo per invitare gli automobilisti a moderare l'andatura rispettando i limiti e prevenire così gli incidenti.

L'elenco degli autovelox è aggiornato settimanalmente.

Tutor

Con la collaborazione della società Autostrade per l'Italia si può vedere la mappa dei tutor.

Autovelox

venerdì 27 giugno 2008

BMW OATC Program


Forse non tutti i Clienti BMW sanno che se possidono una vettura acquistata nuova, che abbia compiuto il quarto anno di vita, BMW Italia offre il Programma OATC.

BMW OATC è l'Operazione Assistenza Tutto Compreso che offre interventi di riparazione e manutenzione ad un prezzo vantaggioso, chiaro, predefinito e valido in tutta Italia, comprensivo di manodopera, ricambi originali, IVA e tutte le spese necessarie a smaltire i componenti usati e i materiali di consumo. Con in più la garanzia di 24 mesi sulla riparazione.

Vi viene riservato per tutto il 2008 un vantaggio* fino al 30% sugli interventi che sceglierete di effettuare.

Entrate nel mondo BMW OATC per scoprire i vantaggi e i prezzi che BMW ha pensato per voi e per il vostro piacere di guidare: http://www.bmw.it/OATC

Tenete sottomano il libretto della vostra BMW o l'opuscolo che vi sarà stato recapitato a casa da BMW italia, per inserire le ultime 7 cifre del numero di telaio, e registratevi. Vi verrà recapitata una e-mail con tutti i vantaggi a voi riservati.

*La percentuale di vantaggio varia a seconda della tariffa di manodopera applicata dal Centro BMW Service

OATC. Tiene alto il valore della tua BMW

Un cane a 4 cilindri!

Questo video fa veramente piegare in due dalle risate! Non vogliamo anticipare nulla, quindi tocca a voi cercare di capire il perchè di questo titolo!


(fonte: www.sportautomoto.info)

BMW X5 V8 Biturbo


Secondo BMW quest'auto non esiste, quindi quella che vedete non è la foto della nuova BMW X5 M.

Per la casa di Monaco, la X5 è troppo grossa e pesante per meritare la targhetta "M". Dunque la BMW X5 con motore V8 da 4.4 litri biturbo, sorpresa durante dei test, non è la versione M, ma i 407 CV erogati dal grosso V8 - lo stesso utilizzato sulla nuova X6 - la mettono in competizione diretta con le SUV più prestazionali del mercato, come ad esempio la Porsche Cayenne Turbo.

La BMW X5 V8 biturbo sorpresa al Nurburgring mostra un kit estetico dalla forte caratterizzazione sportiva, con una vistosa fascia frontale dotata di gigantesche prese d'aria.

Il debutto ufficiale della versione più potente della BMW X5 dovrebbe avvenire il prossimo autunno, probabilmente già al Salone di Parigi.

(fonte: www.duemotori.com)

Auto News by Duemotori.com


Duemotori.com



BMW Serie 8 - Incognita M8

Per dar seguito al post precedente, sono riuscito ad intercettare l'immagine del motore dell'M8 che, costruita in un unico esemplare, non ha mai visto la luce. Ecco, sempre da wikipedia, l' articolo:

"Si dice che negli intenti iniziali della Casa di Monaco ci sia stato anche quello di realizzare una versione sportiva, griffata con il marchio della BMW Motorsport. Perciò a tale proposito si utilizzò il 5 litri di base per realizzare un motore assai prestante. Ma le notizie certe finiscono qui: in realtà la M8 E31 è un vero e proprio oggetto misterioso, perché subito dopo la realizzazione del primo prototipo, la BMW ne cancellò immediatamente la produzione senza svelare a nessuno i motivi di tale decisione. Il prototipo venne rinchiuso in uno degli "antri" dello stabilimento dove nessuno poté accedervi. Anche la stampa, che chiese delucidazioni in merito, non ottenne alcuna risposta, nè sulle motivazioni che spinsero la Casa a cancellare la produzione della supercar, nè tantomeno sulle caratteristiche tecniche del propulsore. La sola cosa che la BMW lasciò intendere fu che in futuro quel prototipo sarebbe stato distrutto.Oggigiorno si sa ancora poco di quel prototipo, praticamente solo che il motore era siglato come S70/1, aveva una cilindrata intorno ai 6 litri ed erogava circa 550 CV. Inoltre, si sa che il prototipo era ancora lungi dal modello definitivo perché alla vettura mancavano particolari basilari come i fari anteriori."

BMW Serie 8 - Una leggenda

Oggi, quando ho postato l'articolo di una futura produzione di una evoluzione della storica BMW M1, subito, Pietro di Bari, ha risposto così:

"Bellissima, indubbiamente affascinante, ma la collocherei a livello della sempre rimpianta 850i. Se avessero continuato su quel filone, invece di sfornare la serie 6."

Non l'avesse mai fatto, ha scatenato in me una nostalgia incredibile di un vero pezzo di storia automobilistica. Anni fa, quando ebbi avuto l'onore ed il piacere di poterla provare per un'intera settimana, il mio cuore, da quel momento si era fermato, nessun'altra macchina avrebbe mai potuto competere per quel mix - che solo BMW sa creare - di prestazioni, piacere di guida, confort e immagine.

Tornando al punto, mi sono subito messo alla ricerca di un'immagine ufficiale della BMW 850 e in wikipedia ho trovato una buona relazione in merito. Eccola qui di seguito:

"Verso la fine degli anni ottanta, BMW cominciava a pensare ad una coupé ad alte prestazioni in grado di sostituire la Serie 6, che, lanciata nel 1976, accusava i primi segni di stanchezza commerciale.
Studiata sulla base meccanica della 750i, nel 1989 fu presentata a Francoforte la Serie 8, caratterizzata da una linea particolarmente aggressiva e aerodinamica, che rappresentava volutamente l'ideale compendio del know-how tecnico e tecnologico raggiunto dalla Casa fino a quel momento.
La nuova Coupé, contraddistinta dalla sigla progettuale E31, era dotata del V12 M70B50, un'unità da 4988cc a due valvole per cilindro, che all'epoca era conosciuto come il più leggero ed equilibrato V12 di grande serie.
Il cambio era uno ZF a sei marce manuale che rappresentava una peculiarità nell'epoca in cui auto del calibro di Ferrari 348 o Porsche 911 erano dotate di classici cinque marce. Il propulsore era in grado di erogare 300cv, ed era caratterizzato da un funzionamento particolarmente vellutato e da un ronzio molto simile a quello di una turbina. Molto ricercato lo schema delle sospensioni, dotato di un classico McPherson sull'avantreno e di un raffinato Multilink a cinque bracci d'alluminio al retrotreno ad effetto autosterzante che garantiva una stabilità ed una tenuta di strada elevatissime.
Il tutto, coadiuvato dai primi sistemi elettronici di stabilità, come l'ASC+T, che può essere considerato l'antesignano dell'odierno ESP, e il sistema di sospensioni a smorzamento controllato EDC che permetteva al conducente di variare il comportamento dinamico grazie a due posizioni selezionabili: la K, votata al comfort di marcia, che rendeva l'assetto più "soffice" e capace di assorbire le asperità del fondo stradale, e la S, che rendeva il corpo vettura molto più reattivo e dinamico. Il corpo vettura era dominato da un cofano motore particolarmente lungo per poter ospitare i propulsori di elevato frazionamento, e di fari a scomparsa con impianto lavafari che in posizione di stand by scompariva nel musetto anteriore mimetizzandosi perfettamente. La fiancata, particolarmente muscolosa grazie a scalfiture che partivano dai passaruota proseguendo verso la coda, presentava la caratteristica soluzione priva di montante centrale, che conferiva alle superfici vetrate un aspetto molto leggero e dinamico. Questa soluzione, portò i progettisti a studiare una soluzione inedita per il fissaggio delle cinture di sicurezza che erano ancorate ad un montante integrato nello schienale del sedile anteriore.
Il cruscotto era, come di consueto, orientato di cinque gradi verso il guidatore, e dava la sensazione di essere al posto di comando di un jet. La particolare attenzione all'ergonomia consentiva al guidatore di avere a disposizione tutti i comandi principali, contribuendo a creare una posizione di guida pressoché perfetta. La dotazione di serie, ad un prezzo di lancio di 144.000.000 di vecchie lire, era abbastanza completa: si andava dal climatizzatore automatico bizona ai sedili e volante con regolazione elettrica, dotati di tre posizioni memorizzabili, quattro finestrini ad azionamento elettrico con un sistema molto particolare di apertura del finestrino posteriore. Gli interni, nelle versioni vendute sul mercato italiano, erano rivestiti in pelle Montana, anche se, a richiesta, potevano essere rivestiti in pelle di bufalo indiano esteso anche alla plancia, che aumentava il prezzo di listino di ben 22.000.000 di Lire, ma che rendeva l'abitacolo lussuoso e ricercato.
In alternativa al cambio manuale a sei marce era disponibile anche l'automatico a quattro rapporti ZF della 750i, che però non rispondeva perfettamente alle caratteristiche della Granturismo bavarese. Nel 1993, la 850i venne sostituita dalla 850Ci, alla quale si affiancarono le 840Ci e 850Csi.
La 840Ci era dotata del V8 M60B40, un'unità a 32 valvole da 4 litri che erogava 286cv, sia in configurazione manuale a sei marce che Steptronic a cinque rapporti, e che consentiva alla Coupé tedesca di raggiungere i 250km/h di velocità massima e di accelerare da 0 a 100km/h in 74. La 850Ci era invece mossa inizialmente dallo stesso 5 litri della 850i.A partire dal 1996, però, furono introdotti nuovi motori: in particolare, la 840 Ci beneficiò del 4.4 litri M62B44 utilizzato in precedenza sulle 840Ci destinate al mercato americano. La 850Ci, invece, ricevette il nuovo V12 M73B54, a due valvole per cilindro portato a 5379cc e 326cv. Dotata unicamente di cambio automatico a cinque rapporti Steptronic, raggiungeva anch'essa i 250km/ autolimitati elettronicamente, con un'accelerazione di 6"6 da 0 a 100km/h.
La massima espressione della Serie 8, era la 850Csi, lanciata nel 1993 e che, dotata del V12 S70B56 elaborato dalla M (divisione sportiva del marchio bavarese) e portato a 5576cc e 381cv, conferiva alla vettura il comportamento stradale che più si avvicinava al suo concetto: infatti, l'accelerazione da 0 a 100km/h avveniva in appena 5"6, con un comportamento "brutale" e un rombo aggressivo, oltre ad accorgimenti estetici volti ad accentuarne l'immagine sportiva, e imponenti cerchi da 17 presi in prestito dalla M5 3.8 basata sulla serie E34.
Molto particolare anche la scelta della differenziazione estetica, che permetteva di distinguere le tre versioni grazie ai terminali di scarico: la 840Ci era dotata di quattro terminali accoppiati circolari di colore nero, la 850Ci era caratterizzata da quattro terminali accoppiati quadrati e neri, mentre la Csi sfoggiava i quattro terminali accoppiati circolari e cromati, oltre alle appendici aerodinamiche di paraurti, sottoporta e cerchi da 17".
La produzione della CSi, dati i risultati di vendita non molto soddisfacenti dovuti a prezzi impegnativi per l'epoca, venne sospesa nel 1997. La produzione del resto della gamma della Serie 8 fu prolungata fino al 1999, dopodiché nella gamma BMW non vi fu più una coupé di fascia alta per alcuni anni, fino all'arrivo delle nuove versioni della Serie 6."

Bmw M1: una possibile interpretazione

Abbiamo il know-how, i giusti motori e lo stabilimento in cui produrla: non vedo perché una riedizione della M1 non possa un giorno debuttare sul mercato. Apriti cielo. Questa dichiarazione, rilasciata a Car da Herbert Diess, membro del direttivo Bmw, ha avuto lo stesso effetto devastante di una deflagrazione, con schegge di fantasia e fiammate di inventiva a rimbalzare per la rete. I ragazzi di Leftlane hanno approfittato del movimento d’aria per realizzare il primo ipotetico render.

La linea segue fedelmente l’andamento stilistico della nobile antenata, contestualizzandolo con alcuni spunti mutuati dalla concepr car M1 Hommage: il cofano diffonde la sua “piattezza” per tutta l’auto, culminando in un posteriore liscio e levigato, ben armonizzato da uno spoilerino. Proprio come affermato da Diess, la gamma motori sarà articolata in più livelli di potenza: da non escludere i due bi-turbo benzina (il sei in linea 3.0 e il V8 4.4), oltre al sostituto del V10 5.0 dotato di due turbine e con cilindrata maggiorata. Produzione prevista a partire dal 2001.

BMW M1 - Storia o futuro?

La possiamo dire 'mitica' BMW M1 ha segnato un capitolo impotante nella storia della casa automobilistica. E' stata l'oggetto del desiderio per una generazione di automobilisti e una realtà sportiva con la Pro Car, che ancora tutti ci ricordiamo.

Era mossa da un motore bialbero di 3453 cc. 24 valvole che sviluppava una potenza di 277 cv a 6500 giri/min. Raggiungeva una velocità massima di 262 km/h coprendo i 100 metri in 5,6 sec.

Venne prodotta in 456 esemplari, 56 dei quali destinati alle corse. Nella versione Pro Car il motore arrivava a toccare una potenza di 470 cavalli e fu pilotata da grandi nomi del calibro di Niki Lauda, Nelson Piquet e tanti altri campioni di Formula 1.

Da indiscrezioni si parla di una possibile entrata in produzione di un nuovo modello a partire dal 2011.

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giovedì 26 giugno 2008

Mini John Cooper Works


Alte prestazioni con la nuova Mini John Cooper Works. Una potenza di 211 Cv con un feeling da corsa e velocità massima di 238 Km/h.

Un nome famoso, una lunga tradizione, delle prestazioni eccellenti e un'esperienza di guida senza pari per la nuova Mini Cooper per la quale arriva l'allestimento "John Cooper Works", all'insegna della passione per lo sport automobilistico anche fuori dal circuito.

Il nuovo modello che viene costruito nello stabilimento Mini di Oxford arriverà in Germania nel mese di agosto.

Non resta che provarla dai concessionari.

BMW Sailing Cup 2008

BMW Card Azienda



Tipologia: Società per Azioni

Anno Fondazione: 1916

Sede principale: Germania, Monaco di Baviera

Filiali: Mini - Rolls-Royce

Persone chiave: Norbert Reithofer, Presidente e CEO

Settore: Autoveicoli

Prodotti: Automobili - Motociclette

Fatturato: 49 miliardi di € (2006)

Dipendenti: 107.079 (2007)

Slogan: DE: Freude am Fahren - UK e US : The Ultimate Driving Machine

Soprannome: Bavarian Motor Works

Sito Ufficiale: http://www.bmw.com/

La BMW e la Formula 1

Nel 1983 Nelson Piquet vince il campionato del mondo al volante della sua Brabham-BMW turbo: fra l'altro, il brasiliano e la sua squadra hanno la soddisfazione di svettare per primi nella nuova era della turbocompressione. La potenza sviluppata dal propulsore bavarese arrivò a superare i 1300 CV.

Dal 2000 al 2005 la casa bavarese ha partecipato alla massima serie in veste di fornitore della celebre scuderia Williams.

La BMW milita nel Campionato Mondiale di Formula 1 dalla Stagione 2006 con un Team proprio, la BMW Sauber. I suoi colori sono gli storici bianco-azzurro BMW.

L'8 giugno del 2008 vince il suo primo Gran Premio in Canada, da quando partecipa con il proprio team.

Le Moto

Le motociclette BMW sono state prodotte per decenni sulla base di un progetto originale di motore boxer, cioè a 2 cilindri contrapposti, allestite in varie tipologie di modelli, sia da strada che da fuoristrada, riconoscibili dalla lettera R nella sigla del modello. Infatti la produzione motociclistica BMW comincia nel lontano 1923 (prima ancora di quella automobilistica che partirà dal 1929) con la produzione della prima motocicletta in serie denominata R32 spinta,per l'appunto,dal propulsore bicilindrico boxer. Negli anni più recenti è stata messa in produzione anche la serie riconoscibile dalla lettera K, caratterizzata dalla presenza di un motore a 3 cilindri (K75) e 4 cilindri (K100) in linea (a sogliola) e destinata a un uso specificamente stradale. La terza serie, caratterizzata dalla lettera F è relativa alle motociclette con motore monocilindrico, anch'esse di recente introduzione. Infine,a partire dal 2006 la BMW presenta una nuova serie di prodotti che portano la sigla identificativa "G".Si tratta di tre motociclette con motore monocilindrico di 650cc,come per la serie "F",destinate a un uso specialistico. Più precisamente enduro (G 650 X-challenge),supermotard (G 650 X-moto) e scrambler (G 650 X-country).


La motocicletta BMW C1 merita invece un discorso a parte, costituendo l'unico caso al mondo di veicolo a due ruote provvisto di cellula di sicurezza a prova di crash e omologato in molti paesi (compresa l'Italia) per la guida senza casco.

Le Automobili

Alcune delle vetture più famose prodotte con il marchio BMW (talune denominano un'intera gamma di automobili):

BMW 303 (prima vettura equipaggiata con motore in linea a sei cilindri)
BMW 315
BMW 327
BMW 328 (vettura che ha consegnato al marchio numerosi titoli sportivi)
BMW 501
BMW 502 (berlina di lusso equipaggiata con il primo motore V8 in lega leggera del dopoguerra)
BMW 250/300 (Isetta) (piccola utilitaria realizzata su licenza dell'italiana Iso Rivolta di Bresso MI)
BMW 600
BMW 503 (coupé e cabriolet)
BMW 507 roadster: una delle vetture più note del marchio
BMW 700 (piccola berlina che contribuisce in modo determinante al rilancio post '59)
BMW Neue Klasse
BMW 2000 C/2000 CS
Serie 02
2002 Turbo (prima vettura dotata di turbocompressore prodotta in serie)
Serie 3
Serie 5
BMW 2500/3300
BMW CS/CSI
3.0 CSL meglio conosciuta come Batmobile nelle versioni da corsa, prima auto progettata da BMW Motorsport
Serie 6
Serie 7
750i E32(grande berlina di lusso con il primo motore V12 del dopoguerra tedesco)
Serie 8
M1 (prima vettura sportiva realizzata dalla divisione sportiva Motorsport). Doveva essere realizzata dalla Lamborghini ma poi fu finita da BMW.
M3 (nota variante sportiva della più diffusa berlina BMW prodotta dal 1986 con motore 4 cilindri 200/215/230Cv per la E30, 6 cilindri 280/321 Cv per la E36 e 343/360 Cv per la E46)
M5
Serie 1 - segna l'ingresso della BMW nel vasto segmento di mercato delle vetture medio-piccole
M6 versione Motorsport della coupé 6 attualmente con propulsore V10 da 5000 cc e 507 cavalli
Z1, prima cabriolet 2 posti moderna, con portiere elettriche che si ritraevano nel telaio.
Z3, vettura roadster prodotta dal 1996
Z4, vettura roadster prodotta dal 2003, restylizzata nel 2006
Z4 Coupé, vettura Coupé due posti prodotta dal 2006
Z8 roadster che si ispira alla celebre 507 con motore della M5 E39 (8 cilindri, 5 litri 400Cv).
X5 (primo veicolo SUV del costruttore tedesco)
X3 ( SUV nato sulla base della serie 3 E46 Touring)
X6 ( SUV nato nato nel 2008 con possibilità di motore ibirdo)

Il Design

L'aspetto delle automobili BMW è legato ad alcuni celebri stilisti, tra i quali Albrecht Graf Goertz, Paul Bracq, Klaus Luthe. Il design BMW annovera anche diverse "matite" italiane (Giorgetto Giugiaro, Ercole Spada), in particolare l'italiano Giovanni Michelotti che, tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta, ha disegnato molte vetture del marchio, contribuendo più di altri a caratterizzare le moderne BMW. Attualmente la direzione stilistica è affidata all'americano Chris Bangle che ha impresso una svolta decisa (e molto discussa) al prodotto.

La Meccanica

La produzione BMW si caratterizza da sempre per la propensione alla meccanica di altissima qualità e per le elevate prestazioni . Famosi alcuni suoi motori aeronautici come il BMW 801. Tutt'oggi è uno dei pochi costruttori al mondo che equipaggia correntemente le sue automobili con motori a sei cilindri in linea (L6) e trazione posteriore, architettura a cui ha legato buona parte dei propri destini per 75 anni. Allo stesso modo le motociclette BMW sono le uniche che ripropongono da decenni propulsori con architettura boxer a cilindri contrapposti e trasmissioni cardaniche. Recentemente ha introdotto la tecnologia "Valvetronic" che rende superfluo il corpo farfallato nei motori a ciclo otto. Da qualche anno BMW conduce esperimenti su veicoli alimentati a idrogeno, applicati soprattutto sull'ammiraglia Serie 7, con motori a combustione interna. Nel 2004 è il primo costruttore a proporre un motore a ciclo diesel con turbocompressione bi-stadio (tecnologia derivata dai propulsori marini che prevede due o più turbine montate in serie, talvolta di dimensioni differenti come nel caso del propulsore BMW).

Produzione

Oltre ai tradizionali stabilimenti europei tedeschi la BMW produce anche in altri continenti. Sin dagli anni Settanta è attiva la produzione in Indonesia nello stabilimento di Giacarta. A fine anni Novanta è iniziata la produzione di X5 e Z3 a Spartanburg negli Stati Uniti, in questi stabilimenti del South Carolina attualmente sono assemblate anche le Z4. Sempre nel continente americano è attiva la produzione di Serie 3 in Messico a Toluca.

La presenza nel continente africano, dove BMW è presente dal 1959 con una fabbrica in Sud Africa a Rossylin in cui oggi vengono assemblate le Serie 3, è stata rafforzata nel 2003 con la costituzione della Bavarian Auto azienda che produce e distribuisce le vetture BMW in Egitto, attualmente nello stabilimento egiziano di October City sono assemblate Serie 3,Serie 5, Serie 7 e X3.

Di recente è iniziata la produzione anche in nuove fabbriche asiatiche, la più importante in Thailandia, lo stabilimento di Rayong inaugurato nel maggio 2000 in seguito a un investimento di 25 milioni di dollari produce la Serie 5 e Serie 7 e la suv X3. Nel 2003 attraverso la joint venture con il costruttore cinese Brilliance, la Serie 5 e la Serie 3 sono prodotte anche in Cina a Shenyang.

Dal 2004 è iniziata la produzione di Serie 3 in Malaysia a Selangor. Inoltre nelle Filippine è di recente iniziato l'assemblaggio di vetture Serie 3.

Nel 2007 è iniziata la produzione di Serie 3 e Serie 5 in India, a Chennai e in Pakistan a Karachi.

Dagli anni Settanta a oggi

Tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, la BMW consolidò sempre più il suo ruolo di costruttore fino ad assumere rilevanza mondiale. Significativi di questo periodo sono modelli come la Serie 5 e la Serie 3. Dell'inizio degli anni Settanta è anche la nascita di due aziende legate da sempre alla BMW: la prima è la BMW Motorsport, divisione sportiva della Casa, a suo tempo dedita alla relaizzazione di vetture da competizione su base stradale e in seguito (fino ai giorni nostri) famosa per aver curato la realizzazione di BMW stradali ad alte prestazioni.

La seconda azienda nata in quel periodo era la Alpina, che in pratica è un marchio a se' specializzato nella produzione di BMW allestite in maniera più ricca e con motori più prestanti.
Nel 1995 acquisì il gruppo Land Rover - Mg Rover ,sino al 2000 dove scompose la casa automobilistica britannica vendendo Land Rover a Ford e Mg Rover al gruppo Phonix trattenendosi così il marchio Mini.Sebbene molti reputano infelice l'acquisizione del marchio inglese da parte di BMW,occorre precisare che la casa bavarese acquisì conoscenze tecniche per lo sviluppo di vetture a trazione integrale (BMW X5 e X3),oltre alla piccola Mini che ha ben ripagato i capitali investiti sulla casa d'oltremanica. Dal 2003 è proprietaria del marchio Rolls Royce rilevato da Volkswagen. Nel 2006 inizia la collaborazione tra gruppo BMW e il gruppo PSA per lo sviluppo dei motori benzina che equipaggiano la Mini e diversi modelli della Peugeot.

Il periodo BMW-Glas

La svolta arrivò nel 1966, quando la BMW rilevò per intero il marchio tedesco della Glas, dedito fino a quel momento a vetture di fascia bassa e media.
Con l'acquisizione del marchio, la BMW si impossessò anche dello stabilimento Glas a Dingolfing, mentre la Glas stessa strinse un accordo con la BMW per proseguire la sua attività. La Glas avrebbe continuato a costruire autovetture,ma con il marchio BMW. Insomma, la Glas sarebbe esistita solo come fornitore di scocche da equipaggiare con meccanica BMW. Ancor oggi, però, i modelli derivanti da tale accordo, pur avendo fatto parte del listino BMW, sono attribuiti alla Glas. Il primo modello nato nel periodo BMW-Glas fu la 1600 GT, una coupé di fascia medio-bassa venduta con marchio BMW e consistente in una riedizione delle precedenti Glas 1300 e 1700 GT, ma con motore BMW da 1.6 litri.

I modelli BMW-Glas si rivelarono però un insuccesso commerciale e, dopo aver tentato invano anche nel settore delle auto di lusso con la Glas 3000 V8, il sodalizio fu spezzato: il marchio Glas fu estinto e lo stabilimento di Dingolfing fu smantellato e ricostruito secondo le esigenze della BMW: oggigiorno è ancora attivo.

La rinascita

L'occasione capitò quando in Italia fu lanciata la Iso Isetta, una microvettura a forma di uovo che per la verità nel nostro Paese stentava con le vendite. I vertici BMW colsero però la validità del progetto e, dopo aver acquisito la licenza, cominciarono a produrre la piccola vettura con il marchio BMW. In Germania, l'Isetta, non solo riscosse un buon successo commerciale, ma costituì il primo passo nel risollevare le sorti della BMW. Ma la situazione, benché migliore, era ancora delicata: sul finire del decennio la situazione diventa insostenibile e BMW riceve un'offerta di acquisto da parte di Daimler-Benz. La svolta arriva in coincidenza dell'assemblea generale tenuta il 9 dicembre del 1959, nella quale Herbert Quandt (magnate tedesco già partecipe dell'impresa) diventa azionista di riferimento (tutt'ora la famiglia Quandt controlla l'azienda). La famiglia Quandt, oltre che della BMW, è maggiore azionista di aziende di chimica farmaceutica (Altana), di elettronica di consumo (Loewe) e di microelettronica e robotica (Kontron Gmbh), nonché di una nota azienda di batterie (Varta).

Così la BMW, forte del nuovo assetto aziendale, raggiunse la sua definitiva tranquillità economica con il successo della BMW 700, vetturetta di fascia medio-bassa.
Da quel momento la BMW tornò gradualmente a un tenore economico positivo: dopo la BMW 700 fu lanciata infatti la BMW 1500, primo modello della serie Neue Klasse, da cui sarebbero poi derivati i modelli della Serie 02. Sia la Neue Klasse che la Serie 02 ottennero un tale successo da costringere la Casa tedesca a cercare un nuovo stabilimento per aumentare i ritmi di produzione.

Dopoguerra e crisi

Con il cessare delle ostilità si apre un periodo di grandi difficoltà: gli impianti devono essere in buona parte riconvertiti alla produzione civile; sforzo segnato dall'imposizione americana di non tornare a fabbricare motori per aerei, produzione che contrasterebbe con la volontà di impedire il riarmo tedesco. Il rilancio si fonda quindi sulla produzione di motociclette che consentono alla BMW di rimanere in piedi. Ma ciò non bastava: occorreva tornare alla produzione automobilistica. Ciò era però molto difficile, poiché al termine del conflitto le autorità sovietiche presidiarono la zona orientale della Germania (da cui poi sarebbe nata la Germania Est). Quella zona comprendeva la città di Eisenach, dove la Casa tedesca costruiva abitualmente le proprie automobili. Inizialmente la BMW era completamente impotente: l'impianto di Monaco non era predisposto per la produzione di automobili, automobili che erano invece prodotte dallo stabilimento di Eisenach, tra l'altro abusivamente perché ciò avveniva indipendentemente dalla volontà della BMW stessa. Di questo periodo furono alcune riproposizioni di BMW 321 e 326. Dopo alcune vicissitudini la BMW ottenne, tramite una causa legale, di far costruire le vetture di Eisenach con un'altro marchio. Fu così che nacque la EMW (Eisenacher Motorwerke). A cavallo di tale nascita si ebbe il lancio, senza molto successo, della BMW 340, commercializzata prima come BMW e poi con il marchio EMW.

Una splendida BMW 507Dopo tale insuccesso, la situazione economica della BMW andò rapidamente peggiorando: gli investimenti per lanciare un nuovo modello si rivelavano superiori agli introiti e il pubblico pareva non gradire molto i modelli, pur validi, della Casa tedesca.
All'inizio degli anni Cinquanta la BMW trasferì la produzione delle autovetture a Monaco e, dopo un paio di modelli ugualmente privi di successo, tra cui la bellissima roadster BMW 507, decise di sospendere la produzione di vetture di fascia alta, per proporre qualcosa di popolare e di maggiormente accessibile a una popolazione anch'essa in piena crisi economica. Non vi erano risorse per la progettazione e realizzazione, per cui occorreva produrre su licenza qualche modello già esistente.

Avvio della produzione automobilistica

Dal 1929 produce automobili con il marchio BMW: inizialmente la BMW produce utilitarie sulla base di una vettura inglese, la Austin Seven, della quale la BMW acquisì la licenza di produzione. Dopo alcuni anni, la gamma si spostò progressivamente verso una clientela più abbiente e la Casa tedesca propose modelli come la BMW 320 e 326. Durante il periodo della seconda guerra mondiale è fortemente impegnata nello sforzo bellico come gran parte delle aziende tedesche. È di quel periodo ad esempio la produzione di una delle più classiche motocarrozzette della storia, la R75.

Storia del marchio BMW

BMW (acronimo di Bayerische Motoren Werke, in italiano Fabbrica Bavarese di Motori) è un'azienda tedesca di autoveicoli e motoveicoli, con sede a Monaco di Baviera.

La sua storia ha inizio il 7 marzo del 1916 con la fondazione della Bayerische Flugzeug Werke (BMW considera la data di costituzione della BFW come propria data di nascita), azienda che produce motori aeronautici di vario tipo; difatti il logo rappresenta un'elica stilizzata i cui quattro "campi" sono riempiti alternativamente con i colori della Baviera.

Nasce la BMW

Il 21 luglio 1917 nasce la Bayerische Motoren Werke GmbH. Grazie alle commesse di guerra, la piccola azienda cresce rapidamente. Ai margini dell'aeroporto militare di Oberwiesenfeld di Monaco, l'azienda costruisce uno spazioso stabilimento, proporzionato alla forte crescita della produzione, dove fino al 1918 si producono motori per aerei militari.

Il 13 agosto 1918 - circa due mesi prima della fine della Prima Guerra Mondiale - la Bayerische Motoren Werke GmbH si trasforma in società per azioni (AG) con un capitale sociale di 12 milioni di marchi tedeschi, un terzo dei quali del consigliere commerciale Camillo Castiglioni. La direzione tecnica dell'azienda viene assegnata all'amministratore della GmbH, l'ingegnere e architetto Franz Josef Popp.

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mercoledì 25 giugno 2008

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Riapre il Museo BMW

Il 21 giugno 2008 il Museo BMW ha riaperto di nuovo le porte nella sua sede originale vicino alla centrale di BMW a Monaco di Baviera.

La collezione e' composta da 125 modelli originali distribuiti su 25 settori espositivi. Delle linee di sviluppo illustrano la dinamica e il potere innovativo del marchio BMW nel corso della sua storia di oltre 90 anni. Dopo la sua nuova inaugurazione, il Museo BMW conta di registrare annualmente piu' di 400.000 visitatori. Dalla sua inaugurazione nel 1973, la cosiddetta "tazza del Museo" non e' solo la sede del Museo BMW ma e' divenuta anche un simbolo architettonico di Monaco. Nell'ambito della ristrutturazione la "tazza del Museo" e' stata collegata all'edificio confinante a tetto piano che faceva parte della sede cen- trale di BMW, il cosiddetto Quattro Cilindri. In questo modo e' stato possibile quintuplicare l'area espositiva a 5.000 m2. Il concetto espositivo non si concentra solo sulla storia come cronologia conclusa ma elabora i vari temi sotto forma di linee di sviluppo che iniziano nel passato, descrivono il presente e guardano verso il futuro. I media e le varie sceneggiature descrivono queste linee di sviluppo e consentono di apprenderle anche attraverso delle esperienze sensoriali.

Il Museo BMW non si isola dal proprio ambiente ma lo introduce simbolica-mente anche all'interno. Un sistema di rampe che si sviluppa dinamicamente nello spazio, apparentemente sospeso nel nulla, si collega a corpi espositivi aperti e chiusi.

Delle facciate moderne, dei percorsi incrociati e delle visioni affascinanti creano un ambiente vivo, di grande citta'. Il Museo si intende come un'opera edilizia dedicata alla mobilita', composta dagli elementi che ne caratterizzano lo spazio in cui ha luogo: strade, piazze, ponti e case.
Il sistema a rampe collega 25 settori espositivi distribuiti su 7 blocchi tematici. In questo modo il visitatore puo' approfondire un tema in varie sfaccettature.

Un percorso centrale guida il visitatore attraverso lo spazio e il tempo, indicandogli la strada verso le singole mostre. Ma nessuno viene obbligato a seguire una determinata strada nel visitare le singole sale: il visitatore puo' comporre anche il suo itinerario personale attraverso il Museo. Ai temi centrali design, tecnica, Serie costruttive BMW, storia dell'azienda, corse, storia della motocicletta e marchio sono dedicate delle Case, composte a loro volta da vari ambienti situati a livelli diversi che illustrano i vari aspetti di un tema. Un fascino particolare viene emesso anche dall'architettura dei media che pone le vetture BMW al centro dell'attenzione e diviene al contempo parte dell'architettura del Museo. A questo scopo uno strato coperto di LED e' stato unito a un pannello di vetro che illumina le Case della mostra.

BMW Serie 1 Cabrio

BMW Serie 3 Cabrio

BMW Individual 650i

F1 2008: A lap of Magny-Cours with Nick Heidfeld

BMW nuova Serie 5 2010

Proseguono i test in pista per la nuova BMW Serie 5: più grande del modello attuale, sfoggia una linea a cuneo vicina al prototipo BMW CS. Un nuovo stile per fronteggiare le prossime Audi A6 e Mercedes Classe E



BMW nuova Serie 5 2010 balza ancora una volta all’attenzione dei lettori di Infomotori.com grazie a un nuovo set di gustosi spyshots. La prossima berlina di rappresentanza BMW è una svolta nel design della casa di Monaco. I tratti tormentati frutto della matita di Chris Bangle, dominati dall’alternanza continua tra superfici curve e tratti tesi, cederà il posto a un look più deciso e sportivo. Il primo esempio di questa nuova tendenza è visibile nella splendida concept car BMW CS Concept, regina del Salone di Tokyo dello scorso anno.Il design è da sontuosa berlina di lusso, incattivita dai concetti tipici della grande coupé di casta; estetica filante, linea di cintura alta, archi passaruota imponenti, coppie di scarichi integrati al fascione basso posteriore, frontale palese evoluzione del trend visivo BMW e nessun elemento aerodinamico eccessivo, in una discrezione che crea immagine ed eleganza, un’espressione aristocratica di potenza. Il posteriore evolve il concetto della Serie 6, un portellone con sbalzo finale, una sorta di spoiler integrato; i relativi gruppi ottici assumono un nuovo disegno che segue le sezioni della fiancata, mentre il fascione basso riprende le ampie prese d’aria dell’anteriore.

(fonte: http://www.infomotori.com/)

Nuova BMW Serie 7

La nuova ammiraglia BMW è quasi pronta: arriva quest'autunno al Salone di Parigi, subito dopo nelle concessionarie della casa tedesca pronta a fronteggiare Audi A8 e Mercedes Classe S.



Nuova BMW Serie 7. L'ammiraglia di casa BMW è un autentico incrociatore autostradale, un'ammiraglia caratterizzata da un altissimo livello tecnologico. Nonostante ciò le sue fortune commerciali sono state in parte frenate dal design particolarmente ardito della penultima versione, 'normalizzata' in seguito da un provvidenziale restyling. Il modello completamente inedito in arrivo quest'autunno intende seguire un'altra via, offrendo un design elegante e sportivo perfettamente in linea con i più classici stilemi BMW. Modello di ispirazione dovrebbe essere la fascinosa concept BMW CS, un distillato di grinta in sintonia con il DNA della casa di Monaco.La nuova Serie 7 arriverà nei concessionari italiani probabilmente entro Natale, dopo il debutto ufficiale presso il Salone di Parigi 2008. Confermata la presenza di due versioni: una a passo corto dalla lunghezza intorno ai cinque metri, relativamente compatibile con l'uso in contesto urbano. L'altra, denominata 'L', si distingue per il passo allungato di oltre 20 centimetri a vantaggio dei passeggeri posteriori: in questo allestimento la BMW Serie 7 si conferma una delle più ambite limousine europee, capace di insidiare dal basso la 'cugina altolocata' Rolls Roice Phantom.Sotto il cofano della Serie 7 di nuova generazione troveremo essenzialmente i V8 benzina e gasolio presenti nel ricco banco organi BMW. Tutti i motori saranno dotati di una versione evoluta del sistema Efficent Dynamics atto a ridurre emissioni e consumi. La nuova Serie / vedrà proseguire il progetto 'Hydrogen 7', versione alimentata ad idrogeno dell'ammiraglia BMW sempre più vicina ad una commercializzazione mirata.


(fonte: http://www.infomotori.com/)

martedì 17 giugno 2008

BMW X6 - Video



La strepitosa X6

Guidare Pilotare

La Scuola di Guida Sicura BMW by Siegfried Stohr

GuidarePilotare nasce come scuola di guida sicura per automobili nel 1982; la prima in Italia. Dal 1999 inizia a svolgere corsi di guida sicura anche per le moto e, dal 2005, anche per i veicoli industriali e commerciali. Sin dal 1985, è la scuola ufficiale di BMW Group Italia, di Scania e Yamaha. L’esperienza e l’ambito di intervento formativo della GuidarePilotare comprendono e sviluppano la conoscenza di tutti gli elementi che contribuiscono alla sicurezza: l’uomo, il veicolo e l’ambiente.
Guidare Pilotare è certificata ISO9001:2000 dall'ente certificatore CSQ. La politica per la qualità ci porta ad avere un continuo monitoraggio dei processi didattici e della loro evoluzione in rapporto alle innovazioni tecnologiche su tutti i veicoli in circolazione. Questo ci ha anche fatto ottenere l’accreditamento quale ente formatore riconosciuto dalla regione Emilia Romagna.
GuidarePilotare annovera il maggior bacino di utenza di clienti privati d’Italia.Inoltre sono clienti anche enti prestigiosi come il Quirinale, il Ministero dell’Interno, l’Arma dei carabinieri, la Polizia Stradale, la Polizia Municipale di diversi Comuni e oltre 500 aziende.
Dal 1982, GuidarePilotare ha assistito alla guida oltre 122.000 allievi! Un forte contributo alla sicurezza di chi guida e degli altri utenti della strada. Da un’indagine del 2007 con circa 400 allievi emerge un contributo in riduzione incidenti del 33%.

Vai al Sito Ufficiale>>

Calo dei Consumi Petroliferi

L'Unione Petrolifera ha diramato i dati dei consumi del mese di maggio, che fanno segnare una flessione notevole per diversi comparti. I consumi petroliferi italiani complessivi sono risultati infatti pari a circa 6,8 milioni di tonnellate, con un calo del 3,8% rispetto allo stesso mese del 2007. In particolare, i consumi per autotrazione hanno visto la benzina scendere del 9,1% (-95.000 tonnellate) e il gasolio del 3,5% (-82.000).La domanda totale di carburanti è scesa del 2,5%. Nei primi cinque mesi del 2008 i consumi sono stati pari a 34 milioni di tonnellate (-0,5%), ma mentre quelli di benzina sono calati del 7,4%, quelli di gasolio sono aumentati dell'1,8%. La somma di benzina e gasolio in cinque mesi segna un -1,8%, pari a -164.000 tonnellate.

domenica 15 giugno 2008

Radio Blog



BMW Passion vi offre la radio online

sabato 14 giugno 2008

BMW X1



Immagini di anteprima della futura X1, la mini-suv che darà senz'altro del filo da torcere alle varie Rav e Tiguan... aspettiamo e vedremo.

(Immagini prelevate da: www.infomotori.com)

BMW Superbike


BMW S1000RR: già dal nome si coglie la rottura con la tradizione della Casa teutonica che da decenni domina nel settore delle turistiche e delle enduro stradali.
Da qualche anno, anche nell'azienda bavarese si sta puntando l'attenzione su cavalleria e prestazioni. Massima espressione è questa S1000RR che dimentica alcune soluzioni caratteristiche del marchio – in particolar modo relative alle sospensioni.
Le prime 1000 moto della versione stradale saranno nei concessionari entro la fine del 2009; uno step necessario per ottenere l'omologazione e quindi l'accesso alla Superbike. BMW, infatti, come anche Aprilia, aveva chiesto di partecipare già dall'ultimo appuntamento del calendario 2008 ma non è stato possibile proprio perchè non era stato costruito il numero minimo per l'omologazione.
Nell'elenco delle caratteristiche della versione stradale si parla già di Ohlins all'anteriore e al posteriore, freni Brembo, iniezione Dall'Orto, un cambio elettronico come la sorellina HP2 Sport e forse una testata a valvole pneumatiche ma da BMW nessuna conferma, per il momento.
Elementi che permetteranno di raggiungere l'obiettivo dei 190 cavalli per 190 chili.
Resta da attendere qualche notizia in più da BMW Motorrad; per il prezzo, quasi inutile sperare che resti sotto i 20mila euro.

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venerdì 13 giugno 2008

Guestbook


Abbiamo creato questo guestbook in modo che ciascuno di voi possa esprimere un proprio giudizio e lasciare il segno del suo passaggio.

Bmw lancia "Gina"

Bmw lancia "Gina", nuova filosofia di design per auto personalizzate



Un prototipo "visionario" per un'auto di fibra di carbonio e metallo rivestita di tessuto. L'atteso modello "Gina" della Bmw, esposto al museo della casa tedesca a Monaco, è stato finalmente rivelato, insieme al nuovo concetto creativo che lo accompagna: pensare materiali e forme su misura del proprietario, come se l'auto fosse proprio un abito. "Gina" è un acronimo che significa "Geometry and Functions in 'N' Adaptations", un invito - rivolto sia ai designer sia a chi desidera una Bmw - a sbizzarrirsi con inedite forme e materiali. Nel processo di fabbricazione, questa nuova filosofia di design viene combinata con il principio di "Rapid Manufacturing", che consente la realizzazione di singoli componenti in tempi molto ridotti, a costi convenienti e in modo personalizzato.La struttura dell'auto è controllata da strumenti elettro-idraulici che si possono muovere e quindi modificare la forma dell'auto sotto la sua pelle di tessuto. Questo concetto si trova anche negli interni. Nel prototipo si ritrovano, inoltre, i giochi di superfici concave e convesse tipiche del design di modelli di punta della Bmw, come la Z4 Roadster o la Bmw X Coupé.Inoltre, gli obiettivi della filosofia Gina comprendono anche la ricerca sulla sostenibilità: nello studio di materiali e di tecniche di produzione nuovi viene data la preferenza alle soluzioni che contribuiscono ad abbassare il consumo di materie prime e di energia. Inoltre, un guadagno ulteriore a livello ecologico ed economico risulta dalla riduzione dei componenti e dei cicli produttivi.
(fonte: Il Sole 24 ORE.com)

BMW GINA Light Visionary Model: Design

BMW GINA Light Visionary Model: Premiere

BMW GINA Light Visionary Model: Trailer

Robert Kubica i Nick Heidfeld - Pitlane Park BMW Sauber

BMW M3 & BMW Sauber F1.07 'Switch'

Presentazione BMW Sauber F1.08

giovedì 12 giugno 2008

Aggiornamento Blog

Mi scuso con tutti i visitatori per qualche inconveniente, ma sto aggiornando la grafica del blog per renderlo più funzionale e accattivante.
Tra qualche giorno sarà completato.

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